René Magritte, "Le chateau des Pyrénées" (1959), Israel Museum, Gerusalemme |
Nell'olio su tela "Le chateau des Pyrénées" è ben evidente l'intento di Magritte di sorprendere lo spettatore attraverso accostamenti inusuali che provocano, contemporaneamente, fascino e spaesamento. Infatti, dopo aver avuto l'occasione di osservare i dipinti di De Chirico, egli decide di dedicarsi alla ricerca dell'insolito e del nonsenso delle cose da poter rappresentare nelle sue opere, avvicinandosi al Surrealismo. Nell'opera considerata emerge la volontà dell'artista di riprodurre uno scenario irreale attraverso la decontestualizzazione di oggetti a noi comuni: la roccia è sospesa, in assenza di gravità, sul mare e il castello sembra essere stato creato scolpendo la roccia stessa. La compresenza a dir poco irreale di tali elementi evidenzia l'impronta creativa che si cela dietro questa tela. Spesso tale opera è stata considerata una metafora della filosofia postmoderna grazie alla quale la filosofia diventa creatrice di valori che sono solo prospettive e non più dogmi come la roccia, simbolo di forza e stabilità, è sospesa nel cielo.
Angeles Santos Torroella, "Un Mundo" (1929), Museo Reina Sofìa, Madrid |
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