giovedì 11 giugno 2020

Conclusioni STEP #24

Nel corso di questo blog è stato analizzato il concetto di creatività nelle sue più svariate sfaccettature. La creatività è stata per secoli considerata un concetto puramente astratto ed una qualità posseduta da pochi eletti. Solo nel '900 si è perso tale immaginario facendo della creatività una qualità posseduta da ciascuno di noi. Infatti tutti possiamo essere creativi poiché "il cervello è una macchina della creatività" e necessita di allenamento affinché possa esprimere al meglio la sua potenza creativa.
 Per capire a pieno il concetto di creatività è necessario analizzare la sua etimologia: esso deriva dal sanscrito kar-tr, ossia "colui che fa dal nulla". Questa definizione è stata ripresa da Platone nel Timeo: egli infatti considera il "Demiurgo" un dio artigiano, ossia un dio ordinatore che dà il soffio vitale alla materia informe e ingenerata.  
Negli ultimi decenni è stato messo in evidenza il legame tra creatività e scienza, legame che fino a poco prima risultava impossibile. Infatti come K. Popper afferma la scienza è molto più creativa di quanto venga considerata nell'epistemologia tradizionale. Tale legame si evince analizzando alcune delle più rivoluzionare scoperte scientifiche come quella della luce elettrica ad opera di Sir Joseph W. Swan oppure, per citarne una più recente, quella di creare respiratori C-Pap partendo da delle semplici maschere da sub per contrastare la carenza di respiratori medici. Inoltre grazie alla creatività dei ricercatori è possibile trovare metodi alternativi per contrastare l'inquinamento, uno dei problemi che ci interessa personalmente. In questi ultimi anni sono state svolti significativi progressi in questo ambito per minimizzare l'emissione di CO2 e lo sfruttamento di fonti non rinnovabili.
E' però necessario ricordare che affinché il progresso sia sostenibile occorre possedere un senso etico. Infatti "la creatività ben temperata da valori etici, culturali e artistici è, quindi, un mezzo straordinario per produrre nuova cultura".
La creatività, oltre che per il progresso, è spesso un mezzo per sfuggire dalla realtà e rifugiarsi in un mondo utopico, lontano dai problemi e dalle sofferenze umane. Infatti, come emerge dallo Zibaldone di Leopardi, ogni uomo, nel suo agire, mira al piacere e dunque alla felicità. Tale condizione può essere raggiunta solo grazie all'immaginazione e all'illusione come emerge nell'opera "Le chateaudel Pyrénées" di René Magritte o in "Un Mundo" di Angeles Santos , nel film "Mary Poppins" , in alcuni miti come quello di "Apollo e Dafne" o in alcune delle pubblicità che siamo soliti vedere, in cui avvengono cose a dir poco surreali. 
Inoltre la creatività è spesso stata utilizzata come mezzo di denuncia sociale come ne "La metamorfosi" di Kafka, in cui il protagonista si trasforma in uno scarafaggio per sfuggire all'alienazione nei confronti della società, o nella poesia di Gianni Rodari "Il dittatore" in cui attraverso una sapiente metafora viene portata avanti una battaglia culturale in nome della libertà.
Dunque la creatività è un concetto interdisciplinare poiché essa è presente nei più svariati ambiti della vita di tutti noi.


Un viaggio interdisciplinare con la creatività STEP #23


L'intento di tale mappa concettuale è far emergere l'interdisciplinarità della creatività, un concetto che negli ultimi decenni è stato spesso usato erroneamente ma che riveste un ruolo fondamentale nella vita di ciascuno di noi. Come è emerso nella nostra ricerca sono stati vati i tentativi di dare una definizione a tale termine, spesso ritenuto fin troppo astratto e lontano dalla quotidianità, e tra le tante emerge quella data dal matematico Poincaré secondo cui la creatività è la "capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili". Tale definizione mette in luce la presenza della creatività nei più svariati ambiti: dalla filosofia all'arte, dall'ingegneria alla ricerca, dalla storia alla pedagogia.

mercoledì 10 giugno 2020

Una storia per la creatività STEP #22

"Un sogno nel cassetto diventato realtà"

Roberto, Massimo e Simone sono vecchi compagni del liceo con un sogno nel cassetto mai realizzato. Dopo venti anni, quando oramai ciascuno ha la propria vita e il proprio lavoro, si incontrano in una festa realizzata per gli ex alunni del liceo. E' proprio grazie a questa festa che riscoprono la voglia di realizzare il loro sogno accantonato per terminare gli studi, studi che si riveleranno essenziali per la riuscita della loro geniale idea. 

PRIMA PUNTATA
10 ottobre 2030. Ore 21.00, "Hotel Regis". Roberto, Massimo e Simone non si vedevano dalla fine del liceo, quando oramai avevano abbandonato l'idea di portare a termine il loro sogno. Passarono la serata a ricordare gli anni passati insieme e quei 20 anni in cui non avevano avuto più contatti sembrò che non fossero mai esistiti. Tra un discorso e un altro ricordarono la "macchina magica" che avevano realizzato da ragazzi, una macchina capace di portare l'uomo all'interno del corpo umano dopo averlo trasformato in un essere microscopico. Grazie a questa invenzione volevano permettere all'essere umano di trovare cure a malattie fino a quel momento incurabili permettendo a persone senza speranze di riconquistare la propria vita. Questo sogno era ancorato nella mente di ciascuno nonostante gli anni passati e decisero di portare a termine il progetto già iniziato anni prima grazie alle loro attuali conoscenze. Infatti negli anni passati i tre ragazzi, oramai diventati uomini adulti, avevano portato a termine i loro studi: Roberto aveva una laurea in ingegneria meccanica, Massimo era un dottore e Simone un ricercatore. Da questa serata decisero di incontrarsi nello scantinato di Roberto, dove era custodito il loro progetto iniziale, nel tentativo di costruire la loro "macchina magica".

SECONDA PUNTATA
I tre amici iniziarono ad incontrarsi assiduamente e passarono nottate intere a modificare la macchina che avevano realizzato da ragazzi. Una di queste sere si resero conto che avevano terminato i lavori e decisero di provare la macchina convinti del fatto che non potesse funzionare. Simone decise di essere lui la cavia dell'esperimento. Iniziarono così ad azionare la macchina e d'improvviso rimasero stupidi: Massimo era diventato un essere microscopico e nell'arco di qualche secondo si trovò catapultato all'interno del corpo di Simone. Iniziò in tal modo il suo viaggio. Nonostante fosse un medico, Massimo non aveva mai visto il corpo umano in tale prospettiva e fu subito affascinato dal viaggio intrapreso a dir poco surreale. Si rese così conto di quanto potesse essere rivoluzionale una scoperta simile. Diversamente da quanto si pensasse, il corpo umano era ancora sotto molti aspetti sconosciuto e proprio grazie alla loro invenzione si potevano raggiungere gli angoli inesplorati del corpo umano alla ricerca di cure di malattie fino a quel momento incurabili.
Arrivato alla fine del viaggio raccontò ciò che aveva visto agli amici i quali, seppur ancora increduli, decisero che la loro scoperta doveva diventare qualcosa in più di una stupida invenzione, in modo da rivoluzionare il mondo della medicina.

TERZA PUNTATA
I tre amici decisero che il loro era più di uno stupido sogno da liceali e che la loro macchina doveva essere conosciuta dal mondo intero. Presentarono la loro scoperta ad una delle più note aziende in ambito di ricerca e dopo che mostrarono la veridicità delle loro parole rimasero tutti increduli. Come era possibile trasformare il corpo umano in un corpo microscopico capace di esplorare il corpo umano per mezzo delle narici? Nonostante gli interrogativi la "macchina magica" venne brevettata e nel giro di qualche mese tale innovazione ebbe i primi successi riuscendo a trovare cure fino a quel momento impensabili. Il loro non era più un sogno nel cassetto ma pura verità. La creatività di tre ragazzi liceali ha così permesso alla medicina di compiere passi avanti che mai nessuno avrebbe immaginato.

L'etica della creatività STEP #21

"Il significato di creatività si è smarrito disastrosamente, nel convincimento che si tratti di qualcosa cui ricorriamo occasionalmente, soltanto nei giorni di festa. La premessa da cui dobbiamo partire per discernere il vero significato di creatività è invece che in essa si esprime l'uomo normale nell'atto di realizzare se stesso, non come prodotto di uno stato morboso, bensì come rappresentazione del massimo sforzo di equilibrio emotivo. Questo equilibrio si ritrova nell'opera dello scienziato o dell'artista, del pensatore o dell'esteta o nel normale rapporto di una madre con un figlio. " 

Come emerge dalle parole dello psicologo Rollo May, nel corso degli anni il termine creatività è stato spesso erroneamente definito. Per decenni è infatti stato considerato come una capacità che solo pochi eletti possedevano e dunque qualcosa di inutile per la vita umana. In realtà come si evince dalla citazione precedente l'essere umano ricorre costantemente alla creatività intesa come atto creativo, ossia come realizzazione di se stesso. La creatività è infatti un processo del cervello umano necessario per risolvere problemi in modo alternativo e atipico, così da risultare creativo. Il processo creativo è alla base del cosiddetto good problem solving, ossia di una corretta risoluzione dei problemi, come dimostra l'economista Herbert Simons, secondo cui "le azioni sono considerate creative quando producono qualcosa che sia originale, interessante o abbia valore sociale. Un elemento originale che sia interessante e di valore sociale rappresenta il fondamento della creatività".
Quindi per essere creativi occorre essere preparati, essere esperti e saper rischiare e soprattutto riuscire a combinare nuovo e utile. E' da tale definizione che emerge l'interdisciplinarità del termine creatività che non è più applicata alla sola arte ma anche alla scienza. Dunque nella cosiddetta società dell'informazione e della conoscenza occorre riscoprire il senso etico del pensiero creativo. Infatti la creatività induce a scoperte a dir poco rivoluzionare nell'ambito scientifico. Basti pensare alla luce elettrica o ai nuovi recenti mezzi di comunicazione. Spesso però si può giungere a scoperte che se prive di senso etico possono avere conseguenze disastrofiche per  l'essere umano. Questo è il caso dell'energia atomica che ha rivoluzionato la ricerca scientifica e il mondo dell'innovazione. Essa infatti ha avuto significativi risvolti positivi sul progresso ma è stato essenziale porre dei limiti etici come il rifiuto della distruzione e della tutela della vita. 
"La creatività ben temperata da valori etici, culturali e artistici è, quindi, un mezzo straordinario per produrre nuova cultura" 
La creatività può dunque essere sinonimo di innovazione quanto quello di distruzione se non vi è alla base un senso etico. La creatività è spesso frutto di errori come afferma Rodari nella "Grammatica della Fantasia". Infatti secono lui sbagliando s'inventa. Gli errori possono essere catalizzatori di scoperte rivoluzionarie: 
"Grammatica della fantasia" (1973)
Gianni Rodari

"Da un lapsus può nascere una storia, non è una novità. Se battendo a macchina un articolo, mi capita di scrivere Lamponia per Lapponia, ecco scoperto un nuovo paese profumato e boschereccio: sarebbe un peccato espellerlo dalle mappe del possibile con l'apposita gomma; meglio esplorarlo, da turisti della fantasia"

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martedì 9 giugno 2020

La creatività attraverso lo Zibaldone di Leopardi STEP #20

"Veniamo alla inclinazione dell'uomo all'infinito. Indipendentemente dal desiderio del piacere, esiste nell'uomo una facoltà immaginativa, la quale può concepire le cose che non sono, e in un modo in cui le cose reali non sono. Considerando la tendenza innata dell'uomo al piacere, è naturale che la facoltà immaginativa faccia una delle sue principali occupazioni della immaginazione del piacere. [...] Il piacere infinito che non si può trovare nella realtà, si trova così nella immaginazione, dalla quale derivano la speranza, le illusioni ec. Perciò non è maraviglia 1. che la speranza sia sempre maggiore del bene, 2. che la felicità umana non possa consistere se non nella immaginazione e nelle illusioni."
"Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

"Zibaldone" di G. Leopardi
Il testo appena citato è tratto dallo "Zibaldone di pensieri" di Giacomo Leopardi. Un'opera pubblicata postuma ad opera di Carducci poiché, come lo stesso autore spiega, nasce come un diario intellettuale personale in cui emerge l'evoluzione del suo pensiero nel corso degli anni. Infatti tal opera consiste in una lunga serie di appunti dai più svariati argomenti in cui però emerge il tema ricorrente della condizione umana. Una condizione spesso problematica e ricca di interrogativi ma allietata dalla cosiddetta "teoria del piacere", così come lui stesso l'ha definita. Secondo Leopardi ogni uomo, nel suo agire, mira al piacere e dunque alla felicità che può essere raggiunta solo grazie all'immaginazione e alle illusioni che conducono l'uomo ad una dimensione infinita e dunque irreale.  Infatti il vago e l'indefinito sono definite le principali fonti di piacere. Dunque la "teoria del piacere" pone al centro della condizione di felicità  il desiderio, l'immaginazione e l'illusione: elementi che spingono l'essere umano a usufruire della propria forza creativa. Senza creatività non vi possono essere le illusioni:
"Le illusioni per quanto siano illanguidite e smascherate dalla ragione, tuttavia restano ancora nel mondo, e compongono la massima parte della nostra vita."
                                                                                    "Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

E' dunque possibile notare come per Leopardi il pensiero creativo rivesta un ruolo fondamentale per il raggiungimento del piacere umano. Infatti senza di esso non vi può essere l'immaginazione che "è il primo fonte della felicità umana". La difficoltà di raggiungere la felicità sta nella conoscenza. Infatti egli crede che gli antichi fossero superiori in questo poiché la conoscenza era minima e riservata a pochi eletti. Più si possiede conoscenza è più si è consapevoli della condizione di infelicità umana. Questo si verifica perché:
"Le persone istruite, quando anche sieno fecondissime d'illusioni le hanno per tali, e le seguono più per volontà che per persuasione, al contrario degli antichi degl'ignoranti de'fanciulli e dell'ordine della natura "
                                                                                    "Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

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Utopia e creatività STEP #19

"Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo perché non contempla il solo Paese al quale l'umanità approda di continuo. E quando vi getta l'ancora la vedetta scorge un Paese migliore e l'umanità di nuovo fa vela. Il progresso altro non è che farsi storia delle utopie"
Come emerge da tale metafora di Oscar Wilde l'utopia riveste un ruolo fondamentale nella vita umana. L'uomo è infatti portato per natura a fuggire dalle sofferenze e dalle difficoltà della vita reale rifugiandosi in luoghi ideali frutto dell'immaginazione. Questi luoghi possono essere racchiusi dal termine utopia che, come è possibile notare analizzando la sua etimologia, significa "non luogo". Dunque il termine utopia indica qualcosa che non esiste realmente ma è frutto di un pensiero creativo. 
Creatività e pensiero utopico sono dunque fortemente correlati: senza creatività non si potrebbe parlare di utopia. Infatti, come abbiamo già visto precedentemente, la creatività consiste nel "fare qualcosa dal nulla" che sia utile e nuovo esattamente come un pensiero utopico che induce la mente ad andare oltre gli schemi esistenti. Il pensiero utopico, pur ispirandosi fortemente alla realtà, descrive un non-luogo ossia qualcosa che non esiste ma che risulta essere utile per l'essere umano per alleviare angosce e difficoltà.

Il Paese Utopia nel corso dei secoli
Rappresentazione de "La Nuova Atlantide"
Nel corso dei secoli sono state date molteplici descrizioni al Paese Utopia e uno dei tentativi meglio riusciti è "La Nuova Atlantide" di Francis Bacon, un racconto utopico pubblicato postumo nel 1627 in cui viene descritta una società i cui cardini sono felicità e ragione. Due concetti spesso discordanti ma che nella società descritta hanno reso possibile un luogo regnato da armonia, innovazione e scienza. Un luogo in cui alla scienza è spesso accostato il soprannaturale come è possibile notare dalla lunga descrizione di ciò che avviene. Ne è un esempio la casa dell'illusione dei sensi:


"Abbiamo anche case dell'illusione dei sensi, nelle quali otteniamo ogni sorta di fenomeni di prestigio, di false apparizioni, d'inganni, d'illusioni e dei loro errori  " 
Come è ben possibile notare utopia e creatività sono elementi fortemente presenti in questa opera, opera in cui è narrato un non-luogo, frutto di estrema creatività, in cui possono avvenire cose soprannaturali. 



 distopia dei valori in "1984"
Altro esempio del forte rapporto che lega utopia e creatività è il romanzo "1984" di George Orwell. Esso è stato definito dallo stesso autore un esempio di utopia negativa in cui viene descritto pessimisticamente un futuro in cui la debolezza degli stati permetterà la formazione di una dittatura. In tale romanzo attraverso la creatività emerge una forte denuncia al regime socialista e soprattutto alla società che, animata dal progresso scientifico e dalla mania di potenza, finirà sotto la dittatura de Il Grande Fratello, persona in grado di controllare e vedere tutto ciò che accade nella società limitando la libertà di ciascun individuo.
"Big Brother is whatching you"
                                                                        "1984" di G. Orwell

Dunque attraverso la descrizione di un mondo utopico ambientato in un futuro prossimo G. Orwell si pone l'obbiettivo di "aprire gli occhi" sui possibili risvolti che si avranno in una società, come quella post-bellica, in cui non vi sono più valori.

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lunedì 8 giugno 2020

La creatività nella filosofia contemporanea STEP #18

"Il mondo è creativo. E questo risulta palese dal fatto che ha creato un Mozart, capace di creare le opere di Mozart. Fuor d'ogni dubbio, Mozart ha imparato una quantità di cose da suo padre, da Bach e dai maestri italiani. Ma sarebbe davvero ridicolo asserire che la musica di Mozart non sia nient'altro che una generalizzazione di tutto questo. E' perfettamente chiaro che il fatto che egli abbia ascoltato molta musica, prima di comporre, non pone in questione il valore delle sue creazioni. Ma appunto esistono questi atti creativi, e sono essi che rendono il mondo interessante. La vita, l'universo stesso, prima che vi apparisse la vita, è creativo; ma la prova di questa creatività si ha prima a opera della vita, e prima prova decisiva si ha attraverso Mozart."
                                                "Logica della ricerca e società aperta" di Karl Popper

Karl Popper (1902- 1994)
Il concetto di creatività, seppur con significato differente, ha sempre destato molto interesse nel corso dei secoli. Come è possibile notare nell'estratto di testo precedentemente mostrato, Karl Popper fa spesso riferimento alla creatività, intesa come "atto creativo". Egli infatti pensa che dietro a ciascun pensiero vi sia stato un atto creativo. Questo è ciò che avviene nella scienza. Infatti secondo K. Popper la scienza non è un insieme di leggi accettate una volta per tutte ma un insieme di geniali congetture che valgono finché non vi sia una prova contraria. Dunque tali teorie non sono altro che frutto di intuizioni geniali per spiegare la natura come è spiegato nell'estratto seguente:

"Ciò che è essenziale al pensiero creativo o inventivo è una combinazione di un interesse inteso per un problema (e quindi una disponibilità  a tentare continuamente) con un pensiero altamente critico; con una disposizione ad attaccare perfino quei presupposti che per il pensiero meno critico definiscono i limiti della gamma entro la quale vengono scelti i tentativi (le congetture); con una libertà immaginativa che ci permetta di vedere fonti di errore fin qui insospettate: possibili pregiudizi che richiedono un esame critico."
                               "La ricerca non ha fine. Autobiografia intellettuale" di Karl Popper

Quindi, secondo Popper, uno scienziato deve possedere creatività, fantasia e immaginazione affinché possa tentare di formulare teorie.Infatti  ogni volta che ci si trova davanti ad un problema, lo scienziato deve lasciar libera la propria creatività e far in modo che la scienza possa procedere. La scienza è dunque molto più creativa di quanto venga considerata nell'epistemologia tradizionale e molto più vicina alla'arte di quanto si pensi.  Entrambe le discipline necessitano di un atto creativo. 



      Fonti:

mercoledì 3 giugno 2020

Un abecedario per la creatività STEP #17

  • Ambiguità
  • Benessere
  • Creazione
  • Diversità
  • Evasione
    Abecedario tratto dalla quotidianità
  • Fantasia
  • Gioco
  • Hobby
  • Innovazione
  • Libertà
  • Modernità
  • Novità
  • Opportunità
  • Progresso
  • Qualità
  • Rischio 
  • Sostenibilità
  • Trasgressione
  • Universale
  • Vitalità
  • Zibaldone

Sir Joseph W. Swan: inventore e genio creativo STEP #16

 Nel corso degli anni al temine "creatività" sono state date svariate definizioni, alcune più corrette ed esaustive di altre. Una delle più chiare e complete è stata fornita nel 1929 dal matematico Henri Poicaré secondo cui "Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili". Quindi affinché si possa parlare di creatività deve essere rispettata la formula C= nu , ossia deve esistere una relazione tra la novità di ciò che viene proposto e l'utilità che possiede. Basandosi su tale definizione molto di ciò che a noi sembra essere banale è, in realtà frutto di un genio creativo. Ne è un esempio la lampadina, una delle più significative invenzione dell '800. 


Sir Joseph W. Swan, scienziato e genio creativo
L'invenzione della prima lampadina si deve a Sir Joseph Wilson Swan, chimico ed elettrotecnico britannico che impegnò la sua vita nello studio di un modo per portare l'elettricità e la luce all'interno delle case. Egli infatti sviluppò il primo prototipo di lampadina ad incandescenza costituita da un bulbo di vetro al cui interno era posizionato un filamento di carbonio che emetteva luce e gas. Sin da subito emersero dei difetto dovuti allo spessore del filamento di carbonio che provocava un elevato dispendio di energia e il rilascio di fuliggine all'interno del bulbo di vetro ma nonostante ciò tale invenzione si rivelò vincente. Infatti in seguito ad alcune modifiche fornite da Edison la lampadina ad incandescenza risultò essere estremamente efficace e permise di diffondere l'illuminazione come noi oggi la conosciamo. 


Lampadina ad incandescenza
Con questa invenzione, Swan riuscì a coniugare novità ed utilità migliorando notevolmente la vita umana. Proprio per tale motivo Swan può essere definito una delle personalità più geniali e creative della storia umana. Egli infatti riuscì a sfruttare gli studi compiuti nel corso degli anni sull'elettricità per creare qualcosa di nuovo ed estremamente rivoluzionario. Egli può dunque essere considerato colui che grazie al cosiddetto pensiero divergente tipico delle menti creative è riuscito ad andare oltre la conoscenza per creare innovazione e modernità.

 
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Creatività per fronteggiare i limiti dello sviluppo STEP #15

Realtà o frutto di una spiccata creatività?
"Ci saranno sempre dei limiti dello sviluppo [...]. Nessuna entità fisica può crescere per sempre. Se i manager delle aziende, i governi, gli essere umani non scelgono e, non si impongono i propri limiti, per contenere lo sviluppo all'interno delle capacità dell'ambiente, allora sarà l'ambiente a scegliere di far valere i limiti". Tali parole, estratte dal libro "Thinking in Systems: A Primer" di Donella H. Meadows, affrontano una tematica che nel corso dei decenni è stata a lungo sottovalutata ma che negli ultimi anni ha riscosso 
Il progresso che non rispetta la sostenibilità
 ambientale è destinato al collasso
particolare attenzione e preoccupazione. Si è sempre pensato che lo sviluppo economico, politico, sociale e culturale non avesse limiti e questo ha comportato uno sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali. Tale atteggiamento sta avendo catastrofiche ripercussioni sulla vita umana come l'inquinamento, il buco dell'ozono, l'effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai e le innumerevoli calamità naturali che stanno distruggendo la Terra. 
Lo scenario a cui stiamo assistendo in questo ultimo decennio era stato predetto nel trattato "The Limits to Growth" redatto dal Club di Roma nel 1972, frutto degli studi compiuti dall'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT) sui cambiamenti globali, secondo cui era necessario accostare allo sviluppo economico la sostenibilità ambientale per evitare il collasso del sistema mondiale.
Dati ottenuti dagli studi del MIT sui limiti dello sviluppo
Infatti dagli studi compiuti dal MIT che avevano l'obbiettivo di prevedere i possibili scenari al variare di determinati fattori come popolazione, produzione di cibo, industrializzazione, inquinamento e consumi di risorse non rinnovabili, emerse sin da subito che la disponibilità delle risorse naturali non avrebbe potuto reggere la crescita esponenziale dei fattori presi in considerazione.
Seppur basati su dati reali tali studi non vennero considerati veritieri e ,sin dalla loro uscita, furono etichettati come frutto della creatività e dell'immaginazione di un mondo utopistico. Solo negli ultimi anni si è iniziata a porre attenzione alle tematiche ambientali ma, nonostante ciò, non si sono ancora raggiunti risultati significativi a causa dei limiti imposti dal sistema capitalistico a cui tutti noi siamo soggiogati. Basteranno le precauzioni prese negli ultimi anni per evitare un irreversibile declino della società umana?

Serve creatività per superare i limiti dello sviluppo
"Serve una forte ventata di opinione pubblica mondiale, alimentata a sua volta dai segmenti più creativi della società -i giovani e l'intelligenza artistica, intellettuale, scientifica, manageriale- [...]". Come afferma Aurelio Peccei servono soluzioni creative per evitare il collasso del sistema mondiale e in questi ultimi anni si sta investendo sempre di più nella ricerca per ridurre al minimo lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili. 


Tetti bianchi per contrastare il
riscaldamento globale
Una proposta a dir poco creativa è quella dei ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory secondo cui per rallentare il surriscaldamento globale basta bloccare i raggi solari prima che essi arrivino a contatto con la superficie terrestre. Per fare ciò basta dipingere di bianco tutti i tetti e le strade che ricoprono tra 50-65% delle superfici urbane. In tal modo i raggi non raggiungono il suolo poiché sono riflessi e di conseguenza si riduce il calore assorbito da case e strade, soluzione che consente di tenere le città più fresche sfruttando la climatizzazione passiva, ossia senza spreco di energia. 

Palazzo Italia Expo Milano 2015
realizzato con "cemento cattura smog"
"L'accoppiamento del grafene con la titania ci ha dato ottimi risultati sotto forma di polvere e potrebbe essere applicato a diversi materiali, di cui il calcestruzzo è un buon esempio per un uso diffuso aiutandoci a ottenere un ambiente più sano. E' a bassa manutenzione e rispettoso dell'ambiente poichè richiede solo l'energia del sole". Come spiega M.Goisis, coordinatore della ricerca, il cemento del futuro potrebbe rivelarsi una soluzione efficace per ridurre l'inquinamento atmosferico. Questo è possibile grazie alle nanoparticelle di biossido di titanio che, come emerge dagli studi di un gruppo di ingegneri impegnati nell'iniziativa Graphene Flagship creata dall' Unione Europea, se esposte alla luce solare, possono degradare gli ossidi di azoto e i composti organici volatili ossidandoli e rendendoli innocui. La scoperta di questo nuovo catalizzatore permette dunque di ridurre l'inquinamento ricoprendo strade ed edifici con del cemento capace di "catturare" gli agenti inquinanti.
E' dunque possibile notare come con un po' di creatività e innovazione è possibile evitare il collasso del sistema mondiale apportando delle semplici modifiche a ciò che ci circonda come i tetti e le strade.



      Fonti: