lunedì 8 giugno 2020

La creatività nella filosofia contemporanea STEP #18

"Il mondo è creativo. E questo risulta palese dal fatto che ha creato un Mozart, capace di creare le opere di Mozart. Fuor d'ogni dubbio, Mozart ha imparato una quantità di cose da suo padre, da Bach e dai maestri italiani. Ma sarebbe davvero ridicolo asserire che la musica di Mozart non sia nient'altro che una generalizzazione di tutto questo. E' perfettamente chiaro che il fatto che egli abbia ascoltato molta musica, prima di comporre, non pone in questione il valore delle sue creazioni. Ma appunto esistono questi atti creativi, e sono essi che rendono il mondo interessante. La vita, l'universo stesso, prima che vi apparisse la vita, è creativo; ma la prova di questa creatività si ha prima a opera della vita, e prima prova decisiva si ha attraverso Mozart."
                                                "Logica della ricerca e società aperta" di Karl Popper

Karl Popper (1902- 1994)
Il concetto di creatività, seppur con significato differente, ha sempre destato molto interesse nel corso dei secoli. Come è possibile notare nell'estratto di testo precedentemente mostrato, Karl Popper fa spesso riferimento alla creatività, intesa come "atto creativo". Egli infatti pensa che dietro a ciascun pensiero vi sia stato un atto creativo. Questo è ciò che avviene nella scienza. Infatti secondo K. Popper la scienza non è un insieme di leggi accettate una volta per tutte ma un insieme di geniali congetture che valgono finché non vi sia una prova contraria. Dunque tali teorie non sono altro che frutto di intuizioni geniali per spiegare la natura come è spiegato nell'estratto seguente:

"Ciò che è essenziale al pensiero creativo o inventivo è una combinazione di un interesse inteso per un problema (e quindi una disponibilità  a tentare continuamente) con un pensiero altamente critico; con una disposizione ad attaccare perfino quei presupposti che per il pensiero meno critico definiscono i limiti della gamma entro la quale vengono scelti i tentativi (le congetture); con una libertà immaginativa che ci permetta di vedere fonti di errore fin qui insospettate: possibili pregiudizi che richiedono un esame critico."
                               "La ricerca non ha fine. Autobiografia intellettuale" di Karl Popper

Quindi, secondo Popper, uno scienziato deve possedere creatività, fantasia e immaginazione affinché possa tentare di formulare teorie.Infatti  ogni volta che ci si trova davanti ad un problema, lo scienziato deve lasciar libera la propria creatività e far in modo che la scienza possa procedere. La scienza è dunque molto più creativa di quanto venga considerata nell'epistemologia tradizionale e molto più vicina alla'arte di quanto si pensi.  Entrambe le discipline necessitano di un atto creativo. 



      Fonti:

Nessun commento:

Posta un commento