domenica 31 maggio 2020

La creatività nella cronaca STEP #14

"La creatività è un processo, non un luogo". Come dimostrato da Antonio Damasio, direttore del Brain and Creativity Institute alla University of Southern California, la creatività non è un dono con cui si nasce ma è un processo che richiede impegno ed esercizio. Il processo creativo può essere dunque paragonato al leggere: non si nasce sapendo leggere ma con l'esercizio si può imparare. E' stato infatti dimostrato come nel cervello umano non vi sia un preciso luogo deputato a fornire idee creative ma queste ultime richiedono un processo che coinvolge varie parti di esso che devono essere allenate. Dunque "il cervello è una macchina della creatività. Devi solo trovare il modo migliore per manipolare il tuo software, per farlo funzionare bene" come afferma Shelley Carson nel libro "Your Creative Brain".
Il cervello richiede allenamento come gli altri muscoli
Il cervello, essendo un muscolo, deve essere allenato affinché risponda ai nostri stimoli ed è bene iniziare sin dall'infanzia poiché, come dice un proverbio giapponese, "la mente dei tre anni dura cento anni". Avvicinare i bambini all'arte è uno dei modi più efficaci per agevolare il loro sviluppo intellettuale. Svariati studi hanno infatti messo in luce come l'arte induca lo sviluppo della creatività e dell'immaginazione, qualità essenziali
nella società a noi contemporanea in cui vengono richiesti modi innovativi di approcciarsi e risolvere i problemi. Ciò era stato già anticipato da John Dewey e Maria Montessori, due tra i più illustri pedagogisti del '900 i quali avevano osservato il ruolo fondamentale che svolgeva l'arte nello sviluppo intellettuale dei bambini.
          L'arte è "il mezzo più indicato per utilizzare, in maniera costruttiva, l'energia                                                    creativa racchiusa nel bambino"                                                                                                         John Dewey
Le due facce dell' Alzheimer 
La creatività compensa la perdita di abilità basilari 
Se da una parte è una delle malattie più temute per la perdita delle proprie capacità intellettuali, dall'altra è una delle più complesse e per tale motivo ancora sconosciuta sotto molti aspetti. Recenti studi compiuti dal Neuroscience Research Australia dimostrano come in alcuni pazienti essa induce lo sviluppo di facoltà creative come cantare, dipingere o scrivere che prima non erano presenti nell'individuo. Infatti come pubblicato dal Journal of Alzheimer' s Disease, uno studio dei ricercatori australiani, "Abilità creative come pittura, disegno e canto, che prima non erano evidenti in un individuo, possono emergere o migliorare in pazienti con malattia di Alzheimer o demenza frontotemporale". 
Tale fenomeno, per quanto straordinario sia, è solo una conseguenza della progressiva atrofia del cervello. Quando si estende e raggiunge la gran parte delle regioni del cervello, quelle risparmiate vengono "disinnescate" e cercano di compensare i circuiti intaccati dalla malattia. 


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