mercoledì 3 giugno 2020

Creatività per fronteggiare i limiti dello sviluppo STEP #15

Realtà o frutto di una spiccata creatività?
"Ci saranno sempre dei limiti dello sviluppo [...]. Nessuna entità fisica può crescere per sempre. Se i manager delle aziende, i governi, gli essere umani non scelgono e, non si impongono i propri limiti, per contenere lo sviluppo all'interno delle capacità dell'ambiente, allora sarà l'ambiente a scegliere di far valere i limiti". Tali parole, estratte dal libro "Thinking in Systems: A Primer" di Donella H. Meadows, affrontano una tematica che nel corso dei decenni è stata a lungo sottovalutata ma che negli ultimi anni ha riscosso 
Il progresso che non rispetta la sostenibilità
 ambientale è destinato al collasso
particolare attenzione e preoccupazione. Si è sempre pensato che lo sviluppo economico, politico, sociale e culturale non avesse limiti e questo ha comportato uno sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali. Tale atteggiamento sta avendo catastrofiche ripercussioni sulla vita umana come l'inquinamento, il buco dell'ozono, l'effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai e le innumerevoli calamità naturali che stanno distruggendo la Terra. 
Lo scenario a cui stiamo assistendo in questo ultimo decennio era stato predetto nel trattato "The Limits to Growth" redatto dal Club di Roma nel 1972, frutto degli studi compiuti dall'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT) sui cambiamenti globali, secondo cui era necessario accostare allo sviluppo economico la sostenibilità ambientale per evitare il collasso del sistema mondiale.
Dati ottenuti dagli studi del MIT sui limiti dello sviluppo
Infatti dagli studi compiuti dal MIT che avevano l'obbiettivo di prevedere i possibili scenari al variare di determinati fattori come popolazione, produzione di cibo, industrializzazione, inquinamento e consumi di risorse non rinnovabili, emerse sin da subito che la disponibilità delle risorse naturali non avrebbe potuto reggere la crescita esponenziale dei fattori presi in considerazione.
Seppur basati su dati reali tali studi non vennero considerati veritieri e ,sin dalla loro uscita, furono etichettati come frutto della creatività e dell'immaginazione di un mondo utopistico. Solo negli ultimi anni si è iniziata a porre attenzione alle tematiche ambientali ma, nonostante ciò, non si sono ancora raggiunti risultati significativi a causa dei limiti imposti dal sistema capitalistico a cui tutti noi siamo soggiogati. Basteranno le precauzioni prese negli ultimi anni per evitare un irreversibile declino della società umana?

Serve creatività per superare i limiti dello sviluppo
"Serve una forte ventata di opinione pubblica mondiale, alimentata a sua volta dai segmenti più creativi della società -i giovani e l'intelligenza artistica, intellettuale, scientifica, manageriale- [...]". Come afferma Aurelio Peccei servono soluzioni creative per evitare il collasso del sistema mondiale e in questi ultimi anni si sta investendo sempre di più nella ricerca per ridurre al minimo lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili. 


Tetti bianchi per contrastare il
riscaldamento globale
Una proposta a dir poco creativa è quella dei ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory secondo cui per rallentare il surriscaldamento globale basta bloccare i raggi solari prima che essi arrivino a contatto con la superficie terrestre. Per fare ciò basta dipingere di bianco tutti i tetti e le strade che ricoprono tra 50-65% delle superfici urbane. In tal modo i raggi non raggiungono il suolo poiché sono riflessi e di conseguenza si riduce il calore assorbito da case e strade, soluzione che consente di tenere le città più fresche sfruttando la climatizzazione passiva, ossia senza spreco di energia. 

Palazzo Italia Expo Milano 2015
realizzato con "cemento cattura smog"
"L'accoppiamento del grafene con la titania ci ha dato ottimi risultati sotto forma di polvere e potrebbe essere applicato a diversi materiali, di cui il calcestruzzo è un buon esempio per un uso diffuso aiutandoci a ottenere un ambiente più sano. E' a bassa manutenzione e rispettoso dell'ambiente poichè richiede solo l'energia del sole". Come spiega M.Goisis, coordinatore della ricerca, il cemento del futuro potrebbe rivelarsi una soluzione efficace per ridurre l'inquinamento atmosferico. Questo è possibile grazie alle nanoparticelle di biossido di titanio che, come emerge dagli studi di un gruppo di ingegneri impegnati nell'iniziativa Graphene Flagship creata dall' Unione Europea, se esposte alla luce solare, possono degradare gli ossidi di azoto e i composti organici volatili ossidandoli e rendendoli innocui. La scoperta di questo nuovo catalizzatore permette dunque di ridurre l'inquinamento ricoprendo strade ed edifici con del cemento capace di "catturare" gli agenti inquinanti.
E' dunque possibile notare come con un po' di creatività e innovazione è possibile evitare il collasso del sistema mondiale apportando delle semplici modifiche a ciò che ci circonda come i tetti e le strade.



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