martedì 9 giugno 2020

La creatività attraverso lo Zibaldone di Leopardi STEP #20

"Veniamo alla inclinazione dell'uomo all'infinito. Indipendentemente dal desiderio del piacere, esiste nell'uomo una facoltà immaginativa, la quale può concepire le cose che non sono, e in un modo in cui le cose reali non sono. Considerando la tendenza innata dell'uomo al piacere, è naturale che la facoltà immaginativa faccia una delle sue principali occupazioni della immaginazione del piacere. [...] Il piacere infinito che non si può trovare nella realtà, si trova così nella immaginazione, dalla quale derivano la speranza, le illusioni ec. Perciò non è maraviglia 1. che la speranza sia sempre maggiore del bene, 2. che la felicità umana non possa consistere se non nella immaginazione e nelle illusioni."
"Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

"Zibaldone" di G. Leopardi
Il testo appena citato è tratto dallo "Zibaldone di pensieri" di Giacomo Leopardi. Un'opera pubblicata postuma ad opera di Carducci poiché, come lo stesso autore spiega, nasce come un diario intellettuale personale in cui emerge l'evoluzione del suo pensiero nel corso degli anni. Infatti tal opera consiste in una lunga serie di appunti dai più svariati argomenti in cui però emerge il tema ricorrente della condizione umana. Una condizione spesso problematica e ricca di interrogativi ma allietata dalla cosiddetta "teoria del piacere", così come lui stesso l'ha definita. Secondo Leopardi ogni uomo, nel suo agire, mira al piacere e dunque alla felicità che può essere raggiunta solo grazie all'immaginazione e alle illusioni che conducono l'uomo ad una dimensione infinita e dunque irreale.  Infatti il vago e l'indefinito sono definite le principali fonti di piacere. Dunque la "teoria del piacere" pone al centro della condizione di felicità  il desiderio, l'immaginazione e l'illusione: elementi che spingono l'essere umano a usufruire della propria forza creativa. Senza creatività non vi possono essere le illusioni:
"Le illusioni per quanto siano illanguidite e smascherate dalla ragione, tuttavia restano ancora nel mondo, e compongono la massima parte della nostra vita."
                                                                                    "Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

E' dunque possibile notare come per Leopardi il pensiero creativo rivesta un ruolo fondamentale per il raggiungimento del piacere umano. Infatti senza di esso non vi può essere l'immaginazione che "è il primo fonte della felicità umana". La difficoltà di raggiungere la felicità sta nella conoscenza. Infatti egli crede che gli antichi fossero superiori in questo poiché la conoscenza era minima e riservata a pochi eletti. Più si possiede conoscenza è più si è consapevoli della condizione di infelicità umana. Questo si verifica perché:
"Le persone istruite, quando anche sieno fecondissime d'illusioni le hanno per tali, e le seguono più per volontà che per persuasione, al contrario degli antichi degl'ignoranti de'fanciulli e dell'ordine della natura "
                                                                                    "Zibaldone dei pensieri" di Giacomo Leopardi

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